Meglio piano cottura a gas o a induzione? Guida alla scelta!

by Gaia Miacola

Eterno dilemma per chi deve cambiare gli elettrodomestici o sta per traslocare in un appartamento di nuova generazione: meglio acquistare una cucina con piano cottura a gas o a induzione?

In rete le opinioni si accavallano, c’è tanta informazione e possibilità di confronto, ma la scelta resta personale. Ecco una guida rapida con alcuni consigli utili soprattutto per gli indecisi.

Meglio cucina a gas o a induzione?

Dicono che gli chef preferiscano la cottura a gas, essendo abituati a lavorare con la fiamma viva per alcune particolari cotture.

Valutando alcune altre caratteristiche, vediamo il confronto diretto:

Pulizia: meglio piano a induzione

Diffusione: in Europa è già più diffusa l’induzione, in Italia sta decollando

Economia: l’induzione è conveniente per le cotture veloci, si raggiungono le alte temperature in un tempo pari ad 1/4 di quello impiegato dal gas, ma sulle lunghe cotture, brasati, stufati, ricotte, è indubbiamente più economico il gas, sempre dando per scontato che non si hai un impianto solare

Estetica: a me personalmente piacciono entrambi, soprattutto quando le griglie del gas sono integrate sul piano di lavoro

Sicurezza: l’induzione è più sicura, ma a lungo andare non sappiamo se il campo elettromagnetico può far danni.

Induzione o gas? Come scegliere.

Per gli indecisi.

Esistono dei piani cottura ibridi che permettono di unire la velocità dell’induzione con la flessibilità del gas. In genere è presente un solo fuoco a gas e 4 zone cottura a induzione.


Confronto

Proviamo ad analizzare i pro e i contro dei due sistemi, per avere un quadro chiaro ed esaustivo.

Diciamo innanzitutto che i vecchi sistemi a fiamma non sono superati, anzi.

C’è chi continua a preferirli per ragioni di carattere pratico ed economico.

Allo stesso tempo, i sistemi a induzione sono già sul mercato da 20 anni e in Europa sono già utilizzatissimi.

I criteri di scelta, ove non obbligata, prevedono un confronto tra le misure, l’ingombro sotto top, la potenza e il tipo di funzionamento.

Cucina a gas, con fiamma

La classica cucina a gas prevede l’installazione di un bruciatore da 60cm (i nuovi modelli sono anche più grandi, da 75cm a 90cm e oltre) nella classica base da 60.

Quelli più grandi, ovviamente, richiederanno una base più ampia, da 80cm o 100cm. Esistono anche i modelli compatti a 3 fuochi, da 45cm, utili per ragioni di spazio. Per un utilizzo quotidiano conviene acquistare un modello da 4-5 fuochi (almeno da 60cm), per non essere costretti a utilizzare poche padelle alla volta.

I modelli a gas funzionano con qualsiasi tipo di pentola, in genere sono in acciaio inox (satinato, smaltato o cromato) o vetroceramica per una pulizia più rapida, ma che risulta più fragile agli urti. può interessarti anche Come scegliere i materiali per top, ante e paraschizzi

L’accensione di un piano a gas è solitamente piezoelettrica tramite manopole o elettronica mediante tasti touch. I fuochi possono avere più corone di fiamme per aumentare l’intensità del calore e dunque anche la velocità di cottura.

I migliori sistemi a gas hanno dei bruciatori con la possibilità di distribuire verticalmente la fiamma per garantire una migliore resa e una riduzione dei consumi.

Pro

I vantaggi del gas sono quelli che conosciamo:

  • facilità nel regolare il calore
  • possibilità di utilizzare tutte le tipologie di pentole
  • costo inferiore del piano cottura
  • costo inferiore del gas (anche se relativamente, vedremo dopo) rispetto all’elettricità

Contro

Gli svantaggi sono:

  • minore efficienza, perché parte del calore viene disperso nell’ambiente durante la cottura
  • minore sicurezza, perché parliamo di un gas volatile che può fuoriuscire senza controllo (oggi ci sono però diverse norme che cautelano da possibili rischi)
  • necessità di avere delle predisposizioni di areazione permanente nel locale
  • non hai controllo sulla temperatura di cottura perché il calore è regolato manualmente
  • (dicono che) il gas scomparirà come combustibile domestico. Il futuro è a induzione

Come puoi ben capire dovresti analizzare bene se, per il tuo caso specifico e le tue esigenze, sia meglio una cucina a gas o a induzione. Non esiste un criterio di scelta univoco.

Cucina ad induzione

Analizziamo come funziona la tecnologia a induzione.

I piani ad induzione scaldano attraverso un campo magnetico talmente potente da muovere le molecole delle pentole.

Ciò permette di produrre calore che si trasmette agli alimenti. Alla fine a scaldarsi è solo la pentola (e il cibo contenuto), tutto il resto rimane freddo.

Il piano ad induzione è in genere in vetroceramica, con 4 zone cottura. Alcuni presentano la funzione Bridge che unifica più punti creando una superficie più ampia.

La regolazione della temperatura avviene tramite tasti touch: ad ogni zona di cottura corrisponde un livello di potenza. In genere i piani ad induzione più venduti hanno larghezza intorno agli 80cm, più di 10 livelli di potenza e almeno 4 aree cottura.

A livello di consumi, occorre aumentare l’impegnativa energetica almeno a 4,5 kW, meglio ancora realizzando una linea dedicata con un interruttore di sicurezza. Oppure, puoi rimanere sui 3 kW con il limitatore di potenza che limita il consumo a 1,2 kw. Scopri come abbinare le placche degli interrutori all’arredo.

Pro

I vantaggi dell’induzione sono:

  • efficienza alta: si parla del 90%, con possibilità di far bollire un litro d’acqua in 3 minuti (6-7 per il gas).
  • regolazione temperatura precisa, con cottura uniforme
  • facile da pulire perché le eventuali fuoriuscite di cibo non si solidificano né bruciano
  • l’intera superficie può essere usata in modo flessibile
  • i piani a induzione sono tra gli elettrodomestici che, se acquistati dopo una ristrutturazione edilizia, hanno diritto al bonus mobili, cioè la detrazione fiscale della spesa

Contro

Gli svantaggi sono:

  • una posa errata potrebbe danneggiare il piano
  • genera molto vapore, quindi è necessaria una cappa
  • non funziona durante un blackout
  • necessita di pentole dedicate dal fondo ferroso, non si possono usare cocci, vetri, pentole di rame
  • il campo elettromagnetico generato è potente, non conosciamo ancora i rischi per la salute
  • l’induzione consuma di più, ma non è paragonabile ai piani cottura elettrici di una volta
  • il piano a induzione necessita di un top cucina rigido. Se si installa sul forno deve essere previsto un sistema di raffreddamento o isolamento tra i due elettrodomestici
  • utilizzando contemporaneamente più zone cottura è facile sforare i classici 3 kW, soprattutto se è acceso qualche altro elettrodomestico o un climatizzatore

Costa meno il gas o l’induzione?

Paragonando i due sistemi, a parità di energia termica (esempio 1.100 W), un piano a induzione consumerà 1.200 W, uno a gas circa 2.000 W (sotto forma di gas ovviamente), mentre un piano elettrico (cioè con una tradizionale resistenza) 2.200 W.

Facendo una stima semplificata, ipotizzando di aver bisogno – solo per cucinare – di 800 kWh, con il gas (ipotizzando un’efficienza del 50%), necessiteremo di circa 76 m3 di combustibile, che si traduce in una spesa di 63 euro circa in un anno.

Con un piano a induzione, invece, tenendo conto dell’efficienza al 90%, per cucinare servirebbero 450 kWh: quindi una spesa di 92 euro in un anno nella bolletta della famiglia tipo.

Installare un piano a induzione diventa interessante economicamente quando – magari in un edificio di nuova costruzione che ha un sistema di auto-produzione dell’energia o un fotovoltaico – permette di staccarsi completamente dal gas, dato che il servizio di fornitura ha comunque un costo fisso, e che, anche ipotizzando di consumare un solo metro cubo di metano all’anno, la bolletta non scenderebbe sotto ai 116 euro.

Invece, con la presenza del solo piano ad induzione e del classico riscaldamento a termosifone, con caldaia a gas, senza fonti indipendenti di produzione di energia, l’induzione non è conveniente.

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