Riscaldamento a pavimento: tutti i pro e contro per fare la scelta giusta

by Gaia Miacola

Il riscaldamento a pavimento è un sistema radiante che ha tantissimi vantaggi. Dal mio punto di vista questi superano di gran lunga gli svantaggi sia per l’aspetto estetico che funzionale.

Riscaldamento a pavimento: Pro e Contro

Riscaldamento a pavimento

Riscaldamento a pavimento vantaggi

  • Calore più costante e uniforme
  • Ingombro sui muri ridotto a zero
  • Assenza di caldaia e tubature (in quello elettrico)
  • Consumi di energia contenuti
  • Possibilità di ottenere bonus fiscali per ristrutturazione
  • Può essere utilizzato in ogni tipo di abitazione e per l’intera giornata
  • Non richiede una manutenzione frequente
  • Garantisce un risparmio in termini di consumi (vedi sotto)
  • Permette di vivere in un ambiente più sano, perché riduce la formazione di muffa o polvere
  • Ideale per chi soffre di asma e allergie, riduce polvere e acari
  • Puoi camminare scalzo anche d’inverno e i bimbi possono giocare per terra
  • Può essere montato con qualsiasi tipo di pavimento
  • Oggi esistono dei sistemi radianti a basso spessore e/o senza massetto
  • Non si creano quei “baffi neri” sulla pittura muraria come accade con i termosifoni

Svantaggi

  • Necessita di un massetto (alcuni sistemi non lo prevedono, ma la maggior parte sì)
  • Sono più lunghi i tempi di installazione (le tempistiche per la posa di un pavimento in piastrelle su un massetto sono di almeno 20 giorni dalla conclusione della sua realizzazione. Tempi più lunghi per il parquet)
  • Costa di più inizialmente, ma si ammortizza con il tempo
  • Si deve evitare di fare fori sul pavimento per non danneggiare le tubazioni
  • Interventi di manutenzione complessi
  • Necessita di collaudo iniziale
  • Deve essere previsto uno spazio a muro per i collettori, meglio se al centro della casa

Come architetto e anche utente finale, la possibilità di eliminare termosifoni e stufe, e la garanzia di un comfort termico costante su tutta la superficie della casa e un risparmio energetico rispetto ai sistemi tradizionali sono già tre punti chiave per sceglierlo.

 

Come funziona il riscaldamento a pavimento?

persona cammina scalza su pavimento riscaldato

Le fasi di installazione

L’impianto a pavimento va installato su locali intonacati e chiusi con infissi o porte onde evitare una anomala asciugatura del massetto.

Prima di procedere all’installazione dell’impianto, deve essere già presente la barriera a vapore (dove le norme tecniche la prevedono) e i passaggi di tubazioni idrauliche e/o elettriche devono essere opportunamente coperti con un sottofondo, in modo da garantire la superficie planare di base per la posa del pannello isolante dell’impianto a pavimento.

Ricordo che, per la stesura dell’impianto di riscaldamento a pavimento, devono essere disponibili i giusti spessori che tengano conto di:

  • spazio per le tubazioni o “pre massetto”, circa 5-8 cm
  • ingombro del pannello isolante (tubi+isolante), dai 3 ai 5,5 cm. Tale valore dipende da quanto isolamento viene posato sotto il tubo
  • spessore del massetto (se tradizionale lo spessore minimo è di 3-4,5 cm). Nei sistemi a secco il pavimento si può posizionare sull’impianto, a secco.
  • spessore della pavimentazione, da 0,8 a 3 cm (piastrelle, parquet, cotto)

Totale: circa 15 cm. Oggi esistono in commercio dei sistemi di riscaldamento a pavimento compatti che, compreso il massetto, garantiscono solo 3 cm di spessore, escluso il pavimento ed eventuali isolanti supplementari.

Una volta appurato che lo spessore sia sufficiente, si passa a verificare il sottofondo.

La superficie del sottofondo dovrà risultare orizzontale, senza avvallamenti, priva di incrostazioni e calcinacci.

Va inoltre verificato che i collettori siano correttamente montati.

Il massetto, questo sconosciuto

massetto riscaldamento a pavimento

Il massetto è lo strato che supporta la pavimentazione e può essere realizzato secondo varie modalità, utilizzando vari materiali, in diversi spessori. Inoltre differisce a seconda che lo si debba realizzare all’interno o all’esterno.

Si tratta di un elemento cementizio, realizzato impastando leganti, inerti ed acqua, a cui dovrà aderire un pavimento. Non è da confondere con il sottofondo che si trova a contatto con la struttura del solaio e copre i tubi dell’impianto elettrico e idrico.

Il massetto ha la funzione di livellare e distribuire il calore sulla superficie radiante. Esistono tante tipologie di massetto. Il tecnico installatore saprà indicarti la migliore. Il produttore dei sistemi radianti ti consiglierà l’additivo per massetto più giusto (spesso viene fornito assieme ai pannelli e alle tubazioni) che ha la funzione di aumentare le capacità conduttive del massetto, di aumentarne il peso specifico e di ridurne ritiri e imbarcanti.

Se hai sentito parlare di “shock termico” hai pienamente centrato l’argomento.

Il ciclo di avviamento dell’impianto radiante è obbligatorio e se non viene effettuato può causare danni al pavimento. La norma Uni En 1264 prevede che il ciclo si effettui aumentando gradualmente la temperatura del fluido contenuto nei tubi dell’impianto a pavimento. Praticamente si tiene acceso per diversi giorni con temperatura del primo giorno attorno ai 20 gradi, poi si aumenta di 5 gradi fino ad arrivare alla temperatura massima di esercizio.

La temperatura massima di esercizio è comunque di molto superiore a quella a cui l’impianto lavorerà normalmente. La temperatura massima viene mantenuta per qualche giorno arieggiando l’ambiente, la norma stabilisce 4, e poi si procede con la diminuzione della temperatura fino a spegnimento.

Una volta terminato il ciclo di avviamento del riscaldamento a pavimento, lo stesso verrà completamente spento e si attenderanno due o tre giorni perché il massetto si raffreddi. Può interessarti anche: Idee e combinazioni mozzafiato per abbinare il pavimento

In questo momento è necessario controllare l’umidità residua prelevando un campione di massetto in un punto predeterminato e contrassegnato in modo da non andare a danneggiare le tubazioni sottostanti.

Differenze tra riscaldamento a pavimento ad acqua ed elettrico

riscaldamento a pavimento

Prima di partire con le spiegazioni è d’obbligo una distinzione tra riscaldamento a pavimento ad acqua e quello elettrico.

  • Il riscaldamento a pavimento ad acqua è dotato di serpentine in cui viene fatta scorrere acqua calda ad una temperatura molto più bassa (non supera i 35 gradi) di quelle di un classico termosifone. L’acqua può essere riscaldata da una caldaia centralizzata o da una pompa di calore, in alcuni sistemi vengono anche sfruttati i pannelli solari termici. Il riscaldamento ad acqua è il sistema più utilizzato in assoluto per questo tipo di lavori.
  • Il riscaldamento a pavimento elettrico è un sistema simile, ma in cui viene fatta passare della corrente elettrica in resistenze poste a pavimento, come avviene per i piani cottura elettrici.

Il risultato di entrambi è una temperatura costante e uniforme e una piacevole sensazione di comfort, considerando che l’aria fredda viene spinta verso l’alto, dove non viene più avvertita, per poi tornare immediatamente verso il basso e riscaldarsi.

Questo meccanismo evita il problema tipico dei termosifoni, delle stufe e delle altre fonti riscaldanti: provare una spiacevole sensazione di freddo non appena ci si allontani di pochi passi.

Immagina di vivere in una casa con un tetto a spiovente o con delle volte alte più di 3 metri. Il termosifone riscalderà sicuramente  l’ambiente, ma l’aria calda, che tende a salire in alto, lascerà alcune zone scoperte (quelle più lontane al radiatore) che renderanno meno confortevole la camera.

In questi casi un pavimento radiante garantirà calore in tutti i punti, migliorando la sensazione termica generale.

I consumi del riscaldamento a pavimento

L’impianto di riscaldamento a pavimento consente di consumare meno e garantisce una distribuzione uniforme del calore per due motivi:

  1. la temperatura di funzionamento è dimezzata (35°C) e consuma meno gas
  2. per la distribuzione dei tubi nel sottopavimento che, emanando per induzione il calore dal pavimento verso l’alto, permettono una migliore stratificazione e quindi una copertura uniforme del calore in tutto l’ambiente.

Grazie alle odierne tecnologie il riscaldamento a pavimento permette di regolare elettronicamente la temperatura dell’acqua, per cui, chi ha problemi di circolazione venosa, può semplicemente regolare il termostato con temperature non troppo elevate.

Il pavimento radiante ha una temperatura di esercizio intorno ai 35 gradi rispetto ai 75 dei termosifoni. Con le caldaie di nuova generazione, cioè a condensazione, si ha un enorme risparmio soprattutto perché una volta che l’impianto è arrivato alla giusta temperatura, la caldaia modula (abbassa la fiamma) o si spegne e fa circolare soltanto l’acqua calda che è nell’impianto.

Per riscaldare l’acqua del circuito si possono utilizzare tutte le fonti di energia disponibili. Dal solare termico al gas per la casa. Comunemente si usa quest’ultima soluzione.

È difficile stabilire una percentuale precisa di quanto un impianto a pavimento radiante permetta di risparmiare perché i fattori in gioco sono molti e dipendono sia dalle caratteristiche dei materiali usati che dalla corretta posa degli stessi, ma si può individuare tra il 15% e il 25% il corretto ordine di grandezza del risparmio ottenibile con tale sistema.

Quanto conviene il riscaldamento a pavimento?

Da più di 10 anni vivo in una abitazione con volte alte 4m in pietra in Puglia. Ho installato il pavimento radiante ad acqua alimentato con regolare caldaia a condensazione e posato sopra il parquet. Per un pezzo centrale ad una camera ho ricavato un tappeto in cementine. Ho anche un pannello solare che contribuisce a riscaldare l’acqua corrente per uso bagno e cucina.

A livello di comfort non ho mai avuto ripensamenti. Ho regolato il termostato del riscaldamento a 21 gradi (non amo il caldo eccessivo) e il sistema fa tutto da sé, senza dover accendere o spegnere nulla, da fine novembre a fine marzo.

Avendo le volte alte, la sensazione di calore è costante. Con i termosifoni non sarebbe stato identico. Considerando che vivo in una casa storica con molte aperture avrei avuto problemi nel gestire gli spazi per arredi e termosifoni.

Ammetto che è andato via più tempo per la realizzazione del massetto e l’asciugatura dello stesso. Non avendo fretta per me non è stato un grande danno. Ho tre collettori (uno per piano) nascosti in nicchie dentro alcuni arredi, per cui risultano pressoché invisibili. Fino ad ora non ho mai avuto danni o rotture di tubazioni per cui mi ritengo molto soddisfatta.

Si può installare se dopo ci metterò un parquet?

Assolutamente sì. Se vengono rispettate tutte le fasi di lavorazione, di asciugatura e di staggiatura non avrai problemi. Il massetto per parquet deve essere compattato e frattazzato e la superficie va lasciata porosa per consentire l’ottimale aggrappaggio del parquet. Ti consiglio di rivolgerti ad esperti del settore e di non improvvisare o saltare le lavorazioni.

Si può installare con il marmo?

Certo.

Meglio un impianto a secco (senza massetto) o umido?

Quello a secco ha una posa più veloce. Riscalda prima e si raffredda più velocemente. Costa di più rispetto a uno con massetto.

Quanto costa realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento?

Il costo dipende da zona a zona e dal tipo di lavorazioni da effettuare. Dipende anche dallo spessore scelto e dalle condizioni del sottofondo. Un medio prezzo è di circa 70-100€/mq. Conviene comunque richiedere un preventivo da un tecnico specializzato che potrà valutare tutte le caratteristiche e il

Lo posso installare sul pavimento esistente senza smantellarlo?

Per chi si chiede se il riscaldamento a pavimento è possibile installarlo su pavimento esistente, esistono in commercio delle soluzioni davvero innovative: dei pannelli con spessore di solo 17 mm che possono essere posati sopra la pavimentazione già presente in casa.

Lo progetta l’architetto?

No, l’architetto non è la figura professionale più idonea per il dimensionamento dell’impianto. Va sempre fatto studiare e dimensionare da un tecnico specializzato.

Quali sono le migliori marche di riscaldamento a pavimento?

Eurotherm, RDZ, Hitec, Pantherm, Schlüter, Tiemme, Valsir, Giacomini, Uponor, Velta, Rehau e Geberit.

Qual è il migliore pavimento per questo tipo di riscaldamento?

Tra tutti i pavimenti è sicuramente la piastrella in ceramica la scelta migliore da fare per installare in casa un impianto di riscaldamento a pavimento. Nonostante questo, il migliore comfort termico si ha con il parquet, perché si può camminare meglio a piedi scalzi senza percepire la sensazione di “pavimento ghiacciato”.

Ci sono detrazioni fiscali?

Sì, è possibile optare per due tipi di detrazioni, non cumulabili:

1. la detrazione fiscale per le ristrutturazioni del 50%, concessa in caso di installazione di impianto a pavimento all’interno di un intervento di manutenzione straordinaria;

2. l’agevolazione fiscale per lavori di risparmio energetico del 65% , concessa nel caso che l’impianto a pavimento sia installato insieme ad una caldaia a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII.

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