Guida di sopravvivenza al pavimento in legno: tutto quello che devi sapere

by Gaia Miacola

Perché scegliere un pavimento in legno?

Per tantissimi motivi. Uno di questi, forse il più importante, è che si tratta di un materiale naturale, vivo e che difficilmente passerà di moda, per cui non è mai una scelta troppo vincolante negli anni.

Negli ultimi anni, fino al 2017, il mercato dei pavimenti in legno ha visto un calo, coincidente con la messa in produzione di piastrelle in grés “effetto qualsiasi cosa”.  Si è preferita dunque la praticità all’estetica e alla naturalità del materiale pavimento.

Nell’ultimissimo periodo il parquet sta ritornando nella cultura degli italiani, soprattutto tra chi non ama i pavimenti “stampati” o tra chi vuole evitare un grés dal costo e dal valore relativamente basso. Perché sì, il pavimento, per la sua superficie così estesa, riesce a dare o togliere valore all’abitazione.

Prova a pensare ad un grande appartamento con un pavimento sbagliato o superato. Diminuirà sensibilmente la tua voglia di viverci all’interno, di adattare il tuo gusto ad una scelta ormai non più di moda o che non si adatta al tuo stile. Considerando invece che il pavimento in legno si è sempre usato (e lo testimoniano le case d’epoca signorili di tutti i tempi), il problema è minimizzato. In un’abitazione normale, con un numero di 4/5 persone, il parquet può durare anche più di cent’anni.

In questo articolo voglio parlarti delle principali questioni quando si tratta di scegliere un pavimento in legno.

Troverai qui altri articoli già scritti da me per approfondire, come ad esempio:

Ma passiamo alle domande principali.

Parquet: meglio massello o prefinito?

Nel parquet massello ogni lista è costituita da un semplice elemento di legno nobile grezzo privo di qualsiasi accorgimento atto a migliorarne la stabilità. Si tratta di un materiale molto pregiato ed autentico, che dona un grande valore all’immobile ed ha una grande resistenza, essendo levigabile più volte.

Il parquet in massello è un materiale con un costo rilevante (anche 100€/mq) e sicuramente unico al tatto e come esperienza sensoriale in casa. Quindi è adatto per case non di massa che vogliono distinguersi, che meritano un pavimento speciale che duri molti anni, con la possibilità di scegliere la finitura superficiale o di essere lavorati in opera.

É meno adatto per case low budget, con un senso di praticità superiore, con tempi ridotti di posa e per situazioni dove c’è molta umidità o sbalzi termici alti.

Il parquet prefinito è costituito, invece, da un unico strato di legno nobile, di spessore di circa 3-4 mm, incollato su altri strati di legno non nobile, il multistrato, di spessore variabile tra i 7 e i 15 mm. É più pratico e pronto per l’uso, è quello che trovi negli showroom che vendono materiale edile ed è il più utilizzato.

Si trova disponibile in tantissime varianti di colore ed essenze, e il suo costo oscilla mediamente tra i 50€ e gli 80€/mq.

Pavimento in legno: meglio oliato o verniciato?

Questa è una domanda molto frequente.

La finitura a vernice crea un vero e proprio scudo di protezione rendendo il parquet impermeabile e molto resistente alle sollecitazioni esterne. Il parquet risulta così estremamente pratico e facile da vivere, alla pari di qualsiasi altro pavimento. È infatti una finitura che non richiede altra manutenzione, che la normale pulizia. A livello estetico la superficie si presenta satinata e luminosa. Sul mercato sono presenti finiture di varia natura e resa estetica: più opache e naturali oppure a maggiore lucentezza.

Il trattamento a olio penetra nel legno svolgendo una funzione protettiva dall’interno. Questo tipo di finitura lascia intatta la naturale traspirazione in quanto non crea barriere sulla superficie di contatto. Da un punto di vista estetico un pavimento finito a olio può risultare leggermente meno luminoso e vivido rispetto a uno verniciato, ma proprio per questo più naturale e materico al tatto.

Tra le due finiture, quella a vernice non ha necessità di manutenzione. Quando la vernice si consuma, solitamente più in alcuni punti che in altri, l’estetica ne risente molto e il parquet diventa disomogeneo. Per ripristinarla serve carteggiare il parquet, operazione piuttosto invasiva. Più la verniciatura è lucida e più gli eventuali graffi saranno evidenti.

Quella ad olio sì, ma è anche il motivo per cui è possibile ripristinare una piccola porzione di pavimento, spazzolando e distribuendo l’olio nel punto specifico.

In sintesi: l’oliato è per sempre mentre il verniciato no. Ma l’oliato ha anche più sbattimenti operativi. Leggi anche: Parquet oliato o verniciato? Guida ragionata alla scelta.

Non tutti i i pavimenti oliati sono uguali. Attenzione alle produzioni industrializzate dove la quantità di impregnante utilizzata è ridotta al minimo per abbassare i costi di produzione. Un pavimento oliato è molto performante solo se il legno riceve tutte le sostanze perse attraverso un processo di posa che prevede più strati di sostanze minerali e vegetali, 100% biocompatibili e stese, rigorosamente a mano.

Che vuol dire parquet spazzolato? E levigato?

Ti descrivo le principali lavorazioni del parquet:

Levigato

La lamella nobile, dopo l’incollaggio e la profilatura, viene levigata con carta abrasiva da 220/240 g (molto fine). Dopo questa levigatura si può procedere direttamente con il trattamento ottenendo una superficie piana perfetta, senza altre particolarità.

Spazzolato

Si asporta la parte superficiale tenera del legno mediante il passaggio sotto speciali spazzole che lasciano in rilievo le venature di legno più duro e conferiscono una maggiore resistenza all’usura.

Taglio Sega

Mediante tecniche moderne, si ricrea l’effetto rustico del taglio della tavola realizzato con le vecchie seghe. Questa lavorazione, molto morbida al tatto, aumenta la resistenza al calpestio e aiuta a confondere i segni del tempo. Per questo è particolarmente consigliata per le zone ad alto traffico o case in campagna.

Piallato

Ricorda il risultato delle antiche tecniche utilizzate per spianare e levigare le tavole grezze. Il pavimento assume un aspetto ondulato longitudinalmente, creando movimenti e riflessi particolari.

Bisellato

Vengono consunti gli spigoli delle plance rendendo più evidenti le dimensioni e la conformazione delle tavole. Gli spigoli appaiono più marcati e irregolari, come se fossero consumati dal tempo e dall’usura.

Il pavimento in legno teme i graffi e gli animali?

Inutile nascondersi dietro un grissino. Sì, il legno è un materiale vivo (non è cemento!) che può usurarsi. Per cui il graffio o l’ammaccatura sono probabili danni.

Animali domestici e parquet non sono due cose che si escludono a vicenda.

La migliore scelta, in questo caso, è l’oliatura. Così, se accidentalmente il parquet si dovesse graffiare per colpa di un peloso, si potrà andare a riparare solo la parte interessata senza dover applicare nuovamente il trattamento a tutto il pavimento. Al contrario, è sconsigliata la verniciatura che rende i graffi maggiormente visibili (soprattutto se lucida) e non consente di riparare piccole porzioni di pavimento.

In caso di pipì, la cosa migliore da fare è asciugare con un panno (o con della carta) e con un prodotto neutro e delicato, cercando di esporre la zona a un naturale circolo di aria aprendo la porta e le finestre.

Meglio con nodi o senza?

La scelta è soggettiva. Non sempre significa che se il parquet ha i nodi è di seconda scelta. Ad esempio, il parquet “Briccole” di Ideal Legno deriva dalla lavorazione delle antiche briccole veneziane. Presenta numerosi nodi, ma rimane pregiatissimo.

Il nodo aggiunge maggiore personalità all’ambiente ed è più adatto ad ambienti rustici o con superfici grandi. Va comunque distinto il nodo vero e proprio dall’occhio di pernice.

Un parquet di prima scelta può avere piccoli nodini (detti appunto occhi di pernice) che vanno da un diametro di 1 fino a 3 mm. Sono naturali e rendono il legno più “vero” rispetto alle riproduzioni sui laminati, ad esempio, o sui grés. La scelta rusticone invece, presenta anche evidenti spaccature al centro opportunamente riparate e ben stuccate.

Trovare il giusto compromesso non è poi così difficile! Ci sono tantissimi legni in commercio. Scegli quello più adatto alle tue esigenze e al look che vuoi realizzare.

Come si pulisce un pavimento in legno?

Il parquet deve essere pulito, ma senza esagerare. Non puoi usare prodotti aggressivi come candeggine o anticalcare oppure alcool concentrati.

Esistono in commercio dei prodotti igienizzanti antibatterici molto più delicati ed appositi per il legno. Il mio consiglio è di rivolgerti direttamente al tuo posatore/venditore e non comprare flaconi random al supermercato, spesso ricchi di cere e ingrassanti.

La manutenzione ordinaria è semplice: panno umido e detergente delicato (non schiumoso) ogni 3-4 giorni. Non serve usare vaporelle o acqua super bollente. Basta poco, anche poca acqua in modo scongiurare eventuali aloni di calcare depositati. Ogni tanto sarebbe bene aggiungere all’acqua di lavaggio un tappino di prodotto nutriente apposito, per mantenere la lucentezza della finitura sui parquet prefiniti.

 

Puoi usare tranquillamente l’aspirapolvere anche ogni giorno.

Se hai un parquet oliato, invece, 1-2 volte l’anno dovresti passare un prodotto specifico nutriente e ravvivante su tutta la superficie. Molti produttori consegnano un kit di riparazione in caso di graffi e danni. Appena compaiono segni d’usura sul pavimento, suggeriscono di trattare la superficie il prima possibile con olio/cera.

 

Quali sono i costi medi di un parquet prefinito? E della posa?

I fattori che incidono sul costo del parquet sono: il tipo di legno, la dimensione della doga, il tipo di posa e la finitura superficiale. I prezzi possono oscillare di molto, ma, per esperienza, posso dirti che un buon prodotto non costa meno di 60€/mq e la posa non meno di 25-30€/mq.

Meglio la posa flottante o incollata?

La posa flottante nasce per offrire una soluzione di pavimento agile e facilmente removibile. Il parquet flottante viene semplicemente appoggiato al sottofondo, al di sopra di un materassino elastico di pochi millimetri. Le liste incastrate o incollate tra loro solo sui fianchi, realizzano una sorta di tappeto di legno galleggiante. Il sottofondo, non essendo solidale al parquet, non può però offrire un contributo attivo in termini di stabilità.

Pavimenti in legno

Il sistema più efficace per la posa in opera di un parquet è rappresentato dalla posa incollata, in cui il pavimento fa corpo unico con il massetto di cemento. Questa soluzione applicativa risulta particolarmente favorevole dal punto di vista tecnico in quanto implica la partecipazione attiva anche del sottofondo alla stabilità dimensionale del legno.
È un sistema di posa che garantisce prestazioni migliori rispetto al parquet flottante in termini di indeformabilità della pavimentazione e percezione acustica di maggior robustezza al calpestio.

È anche la soluzione tecnica sempre consigliabile in caso di riscaldamento a pavimento. 

Pavimenti in legno

Si può posare con riscaldamento e/o raffrescamento a pavimento?

Assolutamente sì. Io stessa lo ho a casa da 15 anni e non ho mai avuto nessun tipo di problema. Anche se dicono che il legno è maggiormente isolante rispetto al grés che conduce meglio il calore, il comfort di un pavimento in legno con riscaldamento radiante è molto elevato.

Puoi camminare tranquillamente senza scarpe in inverno, adatto se ci sono bambini o se hai volte alte: il legno e il riscaldamento a pavimento sono un’accoppiata vincente.

È importante la corretta procedura di posa. Dopo una prima fase di accensione graduale del riscaldamento che dura circa 4 giorni, è necessario tenere il pavimento radiante acceso ad alte temperature e proseguire poi con un progressivo raffreddamento. Una volta effettuata la posa, a riscaldamento spento, si procede con un periodo di assestamento di 6 giorni, con picchi di temperature anche elevati: in questo modo, si favorisce il giusto equilibrio idrometrico tra massetto e legno.

Anche con il raffrescamento a pavimento la situazione è analoga. La tanto temuta condensa superficiale delle superfici può essere una conseguenza solo se al sistema non si abbina un sistema di termoregolazione e un deumidificatore per ogni ambiente.

 

Si può posare un parquet nei bagni/cucina o è meglio cambiare materiale?

Dal punto di vista dell’architetto, è sempre meglio scegliere un pavimento unico per tutta la casa. Il senso di omogeneità, eleganza e calore che un pavimento in legno riesce a dare non è paragonabile a niente altro.

Sicuramente in cucina e nei bagni il parquet subisce degli stress ulteriori rispetto ad altre zone della casa, dovuti ad umidità ed usura.

 

In questo caso è bene scegliere un’essenza adatta, come il rovere, il teak, il bamboo o il wenge. Anche la finitura superficiale aiuta. Non devi comunque immaginare il parquet del 2021 come quello degli anni 1990. Tempo fa si utilizzava una finitura lucida, facilmente usurabile ed il parquet era molto omogeneo, per cui anche un graffio era evidentissimo.

Scegliere un parquet spazzolato, con una finitura ad olio, ad esempio, previene eventuali danni o li rende quanto meno riparabili.

Il mio consiglio è di non rinunciare a nulla in casa: se ami il pavimento in legno, posalo dappertutto!

Pavimenti in legno

Che ne pensi del parquet in bamboo?

Il bamboo è un legno molto resistente (quasi 10 volte in più), che non soffre l’umidità. In quanto arbusto la sua velocità di ricrescita è estremamente più elevata rispetto ai legni tradizionali; questa sua caratteristica, unita ad una corretta e responsabile gestione dei cicli di taglio e ricrescita, permette di mantenere un ciclo produttivo altamente ecocompatibile.

Questa essenza ha molti “pro”, senza dubbio. A livello di “contro” posso annoverare le sue venature, che sono diverse dal classico parquet, e lo rendono distinguibile ed esteticamente più o meno piacevole a seconda dei gusti, la dimensione media della doga, di circa 1m e, in alcuni casi, il costo leggermente superiore, anche se sempre nella media.

pavimenti in bambu

Indice di durezza dei vari parquet

L’ acquisto e la posa del parquet rientrano nel Superbonus 110%?

Il parquet può rientrare nel Superbonus 110% qualora anche il solaio su cui è posato contribuisca alla riqualificazione energetica dell’edificio. In tema di agevolazioni fiscali, è sempre possibile accedere alle detrazioni del 50% nell’ambito di interventi di ristrutturazione edilizia.

Nel 2021 ha ancora senso scegliere un parquet a pavimento?

Assolutamente sì. A maggior ragione se vuoi rendere la tua casa speciale, confortevole e naturale. Non ha molto senso farsi mille paranoie prima di installare un parquet: se non fosse per una questione di budget, sceglilo con tranquillità.

Ricorda che il legno è un materiale vivo, si trasforma e si “usura” assieme a te, seguendo i ritmi della tua casa. E poi, anche un graffio, una ruga, dona una certa autorevolezza alla casa.

Spero di averti chiarito le idee, non dimenticare di seguire le mie dirette in tema parquet su You Tube!

Articolo correlati

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetta Leggi di più