ELENCO CONTENUTI
Il pavimento è uno degli elementi più caratterizzanti di un interno. Avendo una superficie estesa, spesso condiziona lo stile, il colore e la resa estetica del risultato finale.
Durante l’approccio al design della propria casa in tantissimi preferiscono cambiare il pavimento per migliorare il design dell’interno e non avere rimorsi alla fine della ristrutturazione.
Queste, insieme a altre mille domande, sono le richieste fondamentali di chi si approccia a questo lavoro.
- Quali sono i pro e i contro di questa operazione?
- Quando conviene cambiare il pavimento?
- Quali pavimenti sostitutivi e materiali scegliere?
- Quanto costa rifare il pavimento?
- Si può posare senza togliere quello esistente? E se c’è un pavimento radiante?
- Meglio grés o parquet o grés effetto parquet?
Cambiare il pavimento conviene?
In genere ci sono tre motivi fondamentali per cambiare pavimento:
- Quando il pavimento esistente è vecchio o rovinato.
- Quando si deve aggiornare un impianto (inserendo un pavimento radiante o sostituendo alcune tubazioni)
- Per motivi estetici
Sono tutte ragioni valide che portano a scegliere un nuovo materiale e ad effettuare uno smantellamento oppure a sovrapporre un nuovo pavimento su uno esistente.
Per motivi statici e sismici è sempre meglio smantellare e poi posare il nuovo per rendere i solai più leggeri e flessibili. Questo non sempre succede, perché, dal punto di vista economico, la sovrapposizione è un lavoro dal costo e dalla durata nettamente inferiore.
Conviene sicuramente cambiare il pavimento quando di per certo sai che non è il materiale giusto per raggiungere il risultato che vuoi per il tuo interno. Oppure, come ho già detto, quando devi effettuare dei lavori di demolizione muri o tracce per impianti che dovranno rovinarlo definitivamente.
Gli errori da evitare
I vincoli da tenere a mente.
Se decidi di posare il nuovo pavimento sovrapponendolo a quello esistente, devi ricordarti che in un appartamento non nuovo ci sono dei vincoli da rispettare:
- Porte: dovranno essere rialzate per consentire l’apertura. Il nuovo pavimento crea infatti un dislivello con quelli attigui.
- Finestre: se non hanno un gradino di rialzo già costruttivo, andrebbero sostituiti o modificati, il che potrebbe risultare costoso.
- Arredi: arredi a tutta altezza, disegnati su misura al centimetro potrebbero dare problemi.
- Pavimento radiante: se hai già un pavimento radiante potresti notare una riduzione del potere radiante generale. In particolare dovresti porre attenzione alla dilatazione dei due materiali (quello inferiore esistente e quello superiore nuovo), perché a lungo andare possono causare rotture o problemi di coesione.
- Battiscopa: il battiscopa esistente va eliminato e sostituito. Può interessarti anche: idee e combinazioni per abbinare il pavimento.
Cambiare il pavimento: i materiali da scegliere
Nella scelta del nuovo pavimento, sia per la sostituzione che per la sovrapposizione, hai un’ampia gamma di materiali da valutare.
Parquet
In genere il legno è molto richiesto perché è il materiale che dà più calore e raffinatezza ad un interno. Cambiare il pavimento esistente per sostituirlo con un parquet è di sicuro una scelta da apprezzare.
Si può anche optare per una posa flottante onde evitare di utilizzare la colla sul pavimento esistente: questa avviene attraverso l’aggancio dei listoni uno con l’altro e l’utilizzo di un tappetino isolante come sottofondo.
Il costo di un parquet in legno massello oscilla tra i 40€ fino ai 60€ al mq, ma considera che per i legni pregiati il costo può aumentare. Il parquet prefinito ha costi più contenuti, dai 30€ al mq fino ai 50€ al mq.
A questo bisogna aggiungere il costo della posa, circa 25 – 50€ al mq.
Quando hai già un parquet non è necessario sostituirlo con un altro. Basta farlo levigare da un esperto per ritornare ad un risultato eccellente, come fosse nuovo. Se poi quello esistente si è gonfiato, sollevato o gravemente danneggiato allora puoi valutare la sostituzione.
Grés/ceramica
Il grès è utilizzato prevalentemente nei bagni e nelle zone cucina, o esterni. In genere si sceglie di cambiarlo per inserire delle piastrelle più grandi o più moderne, rettificate, diminuendo quindi l’ampiezza e il numero delle fughe.
I costi per smantellare il vecchio pavimento e posarne uno nuovo si aggirano intorno ai 70 – 75€ al mq, escluso il materiale (demolizione, ritiro macerie, rifacimento massetto e posa delle nuove piastrelle). Il prezzo delle piastrelle in grés o ceramica è molto variabile: possono costare dai 10€ al mq fino ai 45€ al mq.
Posarlo in sovrapposizione permette di risparmiare lo smantellamento, ma è sempre corretto far valutare la situazione dall’impresa o dal tecnico che deve effettuare i lavori.
La sola posa va dai 15 ai 25€ al mq.
Grés effetto legno/marmo
Sostanzialmente si tratta della stessa situazione della ceramica o del grés tradizionale, salvo per la finitura esterna che simula l’effetto legno o marmo.
La scelta è assolutamente personale perché è un materiale neanche minimamente comparabile con il legno. Di sicuro è meno delicato, ma la sensazione al tatto è sicuramente diversa.
Considera che ogni grés, anche rettificato, nel montaggio ha bisogno di fughe (almeno 2mm) tra una piastrella e l’altra. Il legno è un materiale che si posa ad incastro, quindi non ha fughe evidenti.
Queste caratteristiche possono influenzare la scelta di un materiale rispetto all’altro.
Ripeto: la scelta del materiale giusto è strettamente personale.
Non esiste IL materiale giusto per eccellenza. Cambiare il pavimento per sostituirlo con un’altra tipologia e colore può essere variabile a seconda dell’interno e dei gusti di chi lo deve arredare.
Resina
La resina è l’unico materiale che permette di avere una superficie monolitica, senza fughe e, dato lo spessore di pochi millimetri, permette di evitare il taglio di porte e finestre. Si possono scegliere differenti colori, finiture e disegni, non ci sono limiti a questo materiale così versatile.
L’aspetto più importante riguarda la corretta esecuzione del lavoro: se il sottofondo non viene studiato con attenzione e disteso con cura, rischi di vedere la sagoma del pavimento che hai coperto.
Chi esegue il lavoro deve essere attento e professionale. Non sono rari i casi di pavimenti in resina che si sono spaccati per l’assestamento o le dilatazioni differenti tra il materiale sottostante e quello superiore. Leggi anche come accostare due pavimenti diversi.
Il costo della resina è di 60-100€ al mq (quella autolivellante è più costosa perché richiede la stesura di più strati) senza la manodopera e la preparazione del sottofondo.
Per evitare assestamenti non desiderati durante la posa del pavimento in resina si inserisce una rete metallica. Questa operazione si chiama rinforzo del pavimento. Applicare il rinforzo permette di avere un pavimento in resina con caratteristiche meccaniche migliori. Il costo del rinforzo varia da 20 a 40€ al mq.
Pvc
Esiste un materiale plastico che simula in stampa qualsiasi materiale (legno, marmo, cementine…): si tratta del pvc (PoliVinilCloruro), del tipo a incastro o adesivo, che risulta molto economico e abbastanza facile da installare. Il pvc viene utilizzato soprattutto nei centri commerciali, negozi o palestre per la sua estrema versatilità.
C’è chi lo posa anche in casa, però si sa che la sensazione, anche se l’effetto visivo è realistico, è sempre plastica, soprattutto al tatto e come sonorità.
Per questo viene spesso associato ad un tappetino sottostante, fonoassorbente, come accade per i laminati, al fine di smorzare il rumore artificiale che emette quando ci si cammina sopra.
Il costo del pvc effetto legno va da 14 a 30€ al mq a cui bisogna aggiungere il costo della posa. Leggi anche: dfferenze tra Parquet, laminato, PVC e LVT.
Le agevolazioni fiscali
Rifare il pavimento rientra nelle attività agevolabili fiscalmente con i Bonus Casa ed Ecobonus 2019.
In realtà se devi solo sostituire il pavimento per motivi estetici non hai diritto a nessuno sconto.
Se al pavimento associ una ristrutturazione, anche impiantistica, lo sgravio Irpef è del 50%, fino ad un massimo di €96.000 come importo totale di spesa, perché rientra nelle attività di manutenzione ordinaria.
Non vale per le nuove costruzioni.
Si può arrivare a uno sgravio del 65% solo nei casi (meno comuni) di una riqualificazione energetica, certificando che siano soddisfatti i requisiti di trasmittanza termica fissati dal Mise. L’Ecobonus, infatti, mantiene il requisito fondamentale di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile.
La detrazione viene effettuata in 10 rate annuali di pari importo.